Autonomia nello spazio: tra orbite conosciute e traiettorie libere
Ne La scimmia nuda di Desmond Morris (scritto nel ’67, un saggio sull’animale uomo da una prospettiva zoologica) ho letto che le civiltà umane che hanno storicamente prosperato sono quelle che si sono trovate in tensione tra l’esplorazione e la permanenza dentro ciò che è conosciuto. Ovviamente l’alternanza tra questi due poli non necessariamente deve riguardare delle aree fisiche, ma si adatta bene anche a modelli di pensiero e di comportamento.
Ed è così che mi sento in questo momento: un paradosso ambulante alla deriva nello spazio, preda di un’oscillazione perenne tra le orbite di casa e una fionda verso l’ignoto.
Un senso di inebriante libertà che ho vissuto nel passato è stato un distaccamento radicale dal peso che il giudizio degli altri aveva su di me. In quel periodo mi sono lanciato in interazioni e comportamenti che mai prima di allora avevo provato, ma nella mia nuova libertà avevo acquisito anche una capacità di ascolto e di analisi di ciò che succedeva intorno a me, diversa dal solito.
Ora, la vergogna e l’accettazione sociale hanno un ruolo nella cooperazione umana: fanno sì che gli individui possano coordinarsi e contribuire alla sopravvivenza della specie, rispettando delle norme non scritte, in un sempiterno scontro di volontà, impulsi e desideri — che però sono modulati dall’evoluzione delle regole sociali.
E allora viene da domandarsi: quanta libertà possiamo permetterci senza disgregarci? Quanta conformità possiamo tollerare senza perdere noi stessi?
Per quanto personalmente romanticizzi la figura dell’outsider anarchico, che sceglie di vivere in isolamento dalle regole, dalle vulnerabilità e dalle ipocrisie collettive, riconosco che è codificata nel genoma dell’uomo la sua ricerca di condivisione.
Questo paradosso cerco di risolverlo accogliendo la mia autenticità in quanto individuo — un navigante, uno dei tanti che, dopo aver scoperto nuovi pianeti ed esplorato stazioni spaziali abbandonate, sarà pronto, quando si presenterà il momento, a tornare a casa.